Le spese relative a vitto, alloggio, viaggio e trasporto, saranno deducibili se effettuate con i metodi tracciabili, ossia con versamento bancario o postale, carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.
Cosa cambia nella pratica?
Deducibilità fiscale: Se un lavoratore autonomo o un'azienda vuole dedurre dal reddito le spese di trasferta sostenute dai dipendenti, dovrà dimostrare di aver effettuato i pagamenti con modalità tracciabili. In caso contrario, la spesa non sarà deducibile.
Rimborsi ai dipendenti: Anche i rimborsi spese erogati ai dipendenti per vitto, alloggio e trasporti dovranno essere sostenuti con pagamenti tracciabili per evitare che concorrano a formare il reddito del lavoratore.
Esenzioni fiscali: Alcune esenzioni fiscali previste per i rimborsi spese, come quelle per i trasporti pubblici non di linea, saranno condizionate all'utilizzo di mezzi di pagamento tracciabili.
Spese di rappresentanza: Anche le spese di rappresentanza dovranno essere documentate con pagamenti tracciabili per essere deducibili.
Quali spese sono interessate?
L'obbligo di tracciabilità riguarda tutte le spese sostenute per:
Vitto: pasti consumati fuori casa durante le trasferte.
Alloggio: pernottamenti in hotel o altre strutture ricettive.
Viaggi: biglietti aerei, ferroviari, spese di carburante, ecc.
Trasporti: taxi, noleggio auto, trasporti pubblici non di linea.
Cosa non cambia?
Limiti di spesa: Continuano a valere i limiti massimi di spesa giornaliera previsti dalla normativa.
Documentazione: È sempre necessario conservare tutta la documentazione relativa alle spese sostenute (fatture, ricevute, biglietti).
In conclusione
La nuova normativa introduce un cambiamento importante nella gestione delle spese di trasferta. L'obbligo di tracciabilità dei pagamenti richiede una maggiore attenzione da parte delle aziende e dei lavoratori autonomi.
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